Dolina di Tiscali. Un trekking di poche ore che porta indietro di migliaia anni.
Si può organizzare direttamente presso l’albergo Antico Borgo, l’escursione che vi porterà a scoprire un antichissimo villaggio nuragico.
Una delle più affascinanti caratteristiche culturali della Sardegna sono i tesori di archeologia sparsi per il suo complesso e misterioso territorio.
Quella della Sardegna, è una storia con radici lontanissime nel tempo, e conoscerla è come avventurarsi in una mappa spaziotemporale segnata dalle gesta di un popolo che, forse più di qualunque altro, ha saputo tutelare le proprie tradizioni, contro le diverse invasioni e pericoli che sempre hanno minacciato l’isola del mediterraneo.
Radici lontanissime quindi, che testimoniano nei reperti di un mondo fatto sì di difese militari, ma anche di semplice vita quotidiana, e di mistero.
Così, avvolto da mistero, appare l’incredibile ritrovamento di un villaggio risalente all’età nuragica (XV/XIV – IX/VIII secolo a.C.), e che oggi si può visitare dopo uno splendido trekking per il Supramonte: un’esperienza da non perdere.
Il villaggio è abbarbicato sul monte Tiscali, una piccola montagna alta 518 metri, al confine tra il Supramonte di Oliena e il Supramonte di Dorgali. Sulla sommità del suddetto monte, si apre un’enorme dolina carsica al cui interno è incastonato l’antico villaggio archeologico forse sede di una semplice vita quotidiana.
Queste, a tal proposito, le parole dell’abate Goffredo Casalis che, nel 1845 -alcuni decenni prima del ritrovamento ufficiale, avvenuto nel 1905 ad opera di Ettore Pais- descriveva le “vestigia di antiche abitazioni”, ancora oggi parzialmente visibili.
«Entro i termini dell’olianese sono quattro luoghi dove sono vedute vestigia di antiche abitazioni, e indicherò Tuvaramele, quindi S. Dilica Rughinas e Thiscali. Quest’ultimo è sulla montagna, e ha già dato a’ ricercatori vari oggetti antichi. Esso trovasi non lungi dal nuraghe che appellasi di Duaviddas ed è ragguardevole per una cinta.»
Tuttavia, i diversi rilevamenti e gli studi più approfonditi hanno dimostrato che questi ruderi sono stati testimoni di diversi stili di vita quotidiana. Realizzato in più fasi lungo forse distrutto e poi ricostruito, l’insediamento è composto da due agglomerati, databili prima in età nuragica (XV-VIII secolo a.C.), poi ristrutturati in epoca romana, infine abitati sino all’alto Medioevo. A nord, quaranta capanne tonde e ovali, con pareti sottili, copertura a tholos (o frasche), ingressi con architravi di ginepro, dentro stipetti e nicchie. A sud-ovest, circa trenta abitazioni più piccole, quadrate o rettangolari. La tecnica indica un uso provvisorio e discontinuo del sito, la localizzazione che era rifugio per lunghi periodi.
Raggiungere il villaggio nuragico è pura emozione. La dolina di Tiscali si trova proprio nel cuore del Supramonte, una catena montuosa che tra rocce, torrenti, uccelli rari, ossigeno, classi di yoga e notti stellate, trekking e arrampicate, offre molteplici possibilità di escursioni, e un mondo da scoprire.
I compagni di strada per il villaggio saranno: lecci, ginepri, frassini, olivastri, lentischi e fichi…insomma: un’esperienza all’interno di un ecosistema unico al mondo: riparato da sole, vento e pioggia, è un luogo dal micro-clima ideale: fresco d’estate e caldo d’inverno, tra rocce e qualche salita più impervia.
Tradizionalmente il percorso che conduce alla dolina di Tiscali è costituito ad anello, ovvero l’andata non viaggia sugli stessi sentieri del ritorno, anche per approfittare di più della ricchezza paesaggistica del luogo.
Pronti per tornare indietro nel tempo? Un’ultima raccomandazione: il trekking è tanto emozionante quanto impegnativo, si ricorda quindi di non improvvisare, ma di affidarsi a guide esperte, nonché di dotarsi di abbigliamento adeguato e scorte d’acqua.