Il Castello fantasma di Galtellì
E voi, scegliereste un fantasma come guida per una visita al misterioso Castello di Pontes?
Se doveste trovarvi di notte a vagare nelle zone della valle del Cedrino e doveste per caso incappare in un fantasma vestito in abiti medievali, che si aggira intorno alle rovine del Castello di Pontes, tranquilli: è il fantasma del castello.
Ma i problemi di fantasmi, non sono le sole criticità di questo incredibile sito archeologico, dalla genesi assai complessa. La storia di questo castello è tutt’altro che semplice.
Costruito in epoca medievale, su una preesistente roccaforte romana, colpisce per la posizione altamente strategica, che ne consegna alla storia una funzione principalmente di tipo militare.
Eretto su un promontorio calcareo, abbastanza alto da dominare (175 metri), dal XI secolo d.C. sembra dirci qualcosa della necessità di difendere Galtellì, che sorge a soli due chilometri dal sito.
Le maestranze che realizzarono il Castello di Pontes furono pisane e si ipotizza che risalgano appunto al XI secolo, quando Galtelli, era sede di Curatoria Giudicale e Vescovile per il Giudicato di Gallura.
Tale importanza geopolitica sancisce il centro della Baronia e dunque Galtellì, ad un ruolo di primo piano nel conflitto contro gli aragonesi.
Tuttavia, sono ad oggi ancora scarse le informazioni di questo antichissimo rudere militare, così come incerta è la sua originaria planimetria.
Forse un tempo il Castello recava una cinta muraria, o una -se non addirittura due- torri angolari, ma è forse troppo difficile oggi affermarlo, considerato lo stato di abbandono in cui versa il povero castello.
Forse maggiori informazioni sarebbero da chiedere direttamente al fantasma!
Le più autorevoli tracce della sua “presenza”, sono certificate dall’inchiostro della più importante scrittrice sarda, Grazia Deledda che, nell’opera Leggende sarde, ne fa accurata menzione.
La leggenda circonda quelle meste rovine con un cerchio magico di credenze strane, fra cui la principale è che l’ultimo Barone, ovvero lo spirito suo, vegli giorno e notte sugli avanzi del castello, in guardia dei suoi tesori nascosti. Di giorno è invisibile, ma nella notte, sia calma o procellosa, chi si azzarda a visitare le rovine vede il Barone passeggiare lentamente, intorno intorno, vagando per i roveti e i massi, o lungo le nere muraglie, ricordando i giorni fastosi della sua esistenza. È giovine ancora, tristissimo in viso, vestito alla medioevale, con la spada al fianco e il collo circondato dal vaporoso collare di lattughe trapuntate. Qual fato lo ha condannato a vagare così, sempre, per secoli e secoli, sulle rovine del suo superbo maniero, ritrovo un giorno di letizia e di splendida potenza?